La logistica di qualunque golpe impone una rigida gerarchia e una preparazione dettagliata di tutta l’operazione, onde ridurre al minimo i rischi di un insuccesso.
C’è lo stampatore, abile a districarsi tra macchine e legatrici, spillati e pieghevoli, flyer, un amanuense del segno grafico; la carta, gli inchiostri sono il suo solido ambiente di vita, il mondo, per lui, è cromatismo che si fa solida struttura.
Fondamentale.
La fotografia è oltreché necessaria. La fotografia è impronta indelebile, la rappresentazione che si fa dato oggettivo, inalienabile verità, occhio penetrante che scava la realtà con sensori e obbiettivi, la porta oltre il confine dell’arte.
Basilare per il successo dell’impresa, assolutamente inalienabile.
I grafici creativi portano con loro il germe del colore primigenio; ineludibili operai che cesellano tra le forge di processori e piastre madri, matite e rough schizzati su fogliacci macchiati di fondi di caffè, tra un toscano ammezzato e mille camel blu, le linee guida e i file sorgente dell’intera operazione: qualunque essa sia, dovunque essa ci trascini.
L’immagine ha i suoi esperti guerrieri.
La disciplina d’acciaio del programmatore è la nostra chiave di volta, tutta l’impresa a nulla può puntare, nessuna speranza di successo è in grado di aleggiare nei nostri cieli senza l’esperto della rete, dell’aria: abilità nel districarsi tra codici e interfacce grafiche, profonda sensibilità estetica, la conoscenza…la conoscenza e lo studio matto e disperatissimo che soli possono far giungere alla completa capacità operativa: è il web, l’infinito web.
Essenziale.
Cosa sarebbe ogni impresa, dalla più ardita a quella più esiziale, senza la visualizzazione preliminare, senza la matita che traccia su carte e pergamene, stracci e stoffe, papiri e cartepecore i suoi magici segni divinatori? L’illustrazione, il visual, lo story board dell’operazione, qualunque essa sia e dovunque porti sono la spina dorsale su cui costruire una campagna vincente, sgombrando il campo da ogni dubbio e nebbia creativa.
Linfa vitale.
Tutti siamo pronti, il mondo, rumoroso e scrosciante di vita, è qui.
Si va in scena.
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